di Francesco Dagnino, Angelo Messore e Carlo Giuliano
Da dove nasce il rischio riciclaggio nella compravendita di NFT? Mentre l’attenzione generale si concentra sulla regolamentazione delle criptovalute, gli NFT, non trattandosi di valute virtuali, rimangono privi di una normativa ad hoc.
Tuttavia, nel 2021 è esploso l’interesse verso gli NFT: con un notevole incremento del loro volume di vendita rispetto all’anno precedente, sono prodotti digitali sempre più utilizzati come mezzi di scambio e investimento, spesso dall’enorme valore.
Nel mondo della criptoarte, infatti, gli NFT vengono impiegati nelle operazioni di compravendita per la loro caratteristica di non fungibilità . Dal punto di vista legale, tuttavia, serve maggiore controllo: il token in sé non basta a garantirne l’unicità ma è necessario assicurarsi ulteriori tutele, anche di tipo contrattuale.
Nemmeno gli NTF e il mercato in cui vengono scambiati sono quindi privi di rischio riciclaggio, al pari delle criptovalute. Il valore, la velocità di scambio e l’anonimato dei soggetti coinvolti distolgono l’attenzione dalla verifica dell’unicità e autenticità dell’NFT, che non deve però essere sottovalutata da parte di tutti i soggetti coinvolti: ideatori, acquirenti e gestori di piattaforme di compravendita.
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