AI Policy Aziendale

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Sfruttare il potenziale dell’Intelligenza Artificiale in azienda: l’adozione di una AI policy

Nell’era digitale odierna, le tecnologie di Intelligenza Artificiale (IA) sono ormai diventate strumenti fondamentali anche all’interno della vita di un’azienda. Infatti, rappresentando un’opportunità per l’efficientamento dei processi, l’IA ha fatto il suo ingresso nella dimensione aziendale in maniera dirompente, diventando uno strumento sempre più utilizzato anche dai dipendenti nello svolgimento delle proprie mansioni. La grande diffusione di tecnologie IA sul luogo di lavoro – si pensi ad esempio a ChatGPT – rendono imperativo per le aziende la formulazione di politiche chiare in proposito, che ne assicurino un utilizzo responsabile da parte dei dipendenti.

Utilizzo responsabile dell’IA nella realtà aziendale

Tecnologie come ChatGPT vengono oramai utilizzate su base sistematica in qualsiasi ambiente lavorativo. Vietarne l’accesso si rivelerebbe non solo inutile – in quanto tale divieto verrebbe sistematicamente disatteso – ma anche deleterio. Il rischio, infatti, è che non creando le condizioni per lo sviluppo di una “cultura” sull’uso responsabile di tali tecnologie, l’azienda incorra in situazioni indesiderate anche gravi, si pensi ad esempio alla diffusione di informazioni riservate da parte di un dipendente. La delineazione di linee guida chiare per l’uso appropriato degli strumenti di IA, garantisce quindi che i dipendenti comprendano i limiti e le implicazioni delle proprie azioni quando interagiscono con questi sistemi.

Tutela dei dati personali e delle informazioni riservate

Uno dei principali rischi riguardanti l’uso dell’IA è il pericolo di violazione della normativa in tema di tutela dei dati personali, i.e. il Regolamento Europeo n.679/2016 (“GDPR”). Com’è noto, il funzionamento delle tecnologie IA – si pensi ad esempio a ChatGPT – è basato su set di dati estremamente ampi, in cui rientrano anche quelli forniti dall’utente stesso durante il loro utilizzo. Ciò implica, ad esempio, che utilizzando in maniera poco accorta un sistema di IA, un dipendente potrebbe fornire a quest’ultimo dati personali relativi a clienti, fornitori o altri dipendenti senza che questi ne siano conoscenza, vendendosi così a configurare una violazione di quanto previsto dalla normativa privacy.

Un discorso analogo, poi, si applica anche con riferimento ad informazioni che non costituiscono dati personali, quindi tutelate dal GDPR, ma che comunque l’impresa ha interesse a mantenere riservate, ad esempio informazioni in merito al proprio business.

Affidabilità e qualità degli output

Un alto punto di attenzione con riferimento all’utilizzo di sistemi di IA è quello in merito alla qualità e all’affidabilità dell’output fornito.

Non si deve infatti dimenticare che i dataset per l’addestramento è il funzionamento dei sistemi IA vengono continuamente ampliati, attingendo alle fonti più varie. Ciò implica che in tali dataset siano incluse anche informazioni imprecise, non vere o viziate, ad esempio perchè caratterizzate da un punto di vista discriminatorio. Appare perciò evidente che sia necessario utilizzare tali strumenti essendo ben consapevoli dei limiti di questi ultimi, in modo da utilizzarli in maniera proficua.

Indicazioni precise circa il loro utilizzo, ad esempio riguardo alla modalità di formulazione delle richieste, è il mantenimento di uno spirito critico con riferimento all’output fornito, consentiranno ai dipendenti di massimizzare il risultato prodotto da queste tecnologie.

Adozione di un’AI policy aziendale

Alla luce di quanto sopra, è divenuto ormai imprescindibile per le aziende includere, all’interno del set di policy aziendali, una policy relativa all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Il contenuto della policy dipenderà, com’è ovvio, dalla realtà a cui questa si applica. Ad esempio, l’impresa potrà scegliere se indicare ai dipendenti di quali IA avvalersi nello svolgimento delle proprie mansioni oppure se attribuire loro completa libertà di scelta in tal senso, limitandosi a dettare le regola da seguire per il loro utilizzo.

Inoltre, la policy potrà contenere limitazioni rispetto a tentativi di creare, caricare o condividere contenuti abusivi o illegali o riservati o che violino i diritti di altri, ovvero indicazioni sull’utilizzo del proprio giudizio personale per rivedere e convalidare i risultati generati.

In generale, quindi, spetterà all’impresa definire l’approccio e le regole per l’utilizzo delle tecnologie IA che permettano di sfruttarne adeguatamente il potenziale, anche sulla base delle peculiarità del proprio business e della propria organizzazione.

Esistono, comunque, alcuni punti cardine nell’elaborazione della c.d. AI policy aziendale, fra i quali, come si è avuto occasione di discutere, le misure per la tutela dei dati personali e le informazioni riservate e le linee guida per il controllo dell’output. Allo stesso modo, è opportuno definire chiaramente le conseguenze derivanti da un’uso scorretto delle tecnologie in esame.

L’importanza della formazione del personale

Un altro pilastro dell’introduzione dell’IA nei flussi di lavoro, è indubbiamente rappresentato dalla formazione del personale. Infatti, poichè tali tecnologie evolvono rapidamente, è essenziale che i dipendenti rimangano informati sugli ultimi sviluppi e le c.d. best practices di utilizzo. L’impresa dovrebbe quindi investire nella regolare formazione dei propri dipendenti in tema di utilizzo etico dell’IA, protocolli di sicurezza e normativa vigente. Solo fornendo ai dipendenti queste competenze, infatti, è possibile dare effettiva ed efficace attuazione all’AI policy aziendale.

Conclusioni

Implementare una policy in tema di utilizzo dell’IA da parte dei dipendenti è imprescindibile per le organizzazioni che cercano di sfruttare appieno il potenziale di queste tecnologie, tutelandosi allo stesso tempo dai rischi a ciò associati. Attraverso questo strumento, le aziende hanno la possibilità di sfruttare il vantaggio competitivo dato da uno strumento come l’IA e promuoverne un utilizzo responsabile e sostenibile, ponendo l’attenzione sulla tutela dei dati e sulla qualità degli output forniti.

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