“L’impatto della riforma fiscale sulle professioni”, il prof. avv. Alessandro Dagnino al convegno di Confcommercio professioni

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Si è tenuto l’11 febbraio 2022 il convegno “L’impatto della riforma fiscale sulle professioni” organizzato da Confcommercio professioni, articolazione settoriale di Confcommercio di cui il professore e avvocato tributarista Alessandro Dagnino, managing partner di Lexia Avvocati, è coordinatore del comitato tecnico scientifico.
Dagnino ha trattato il tema de “La fiscalità degli autonomi, tra impresa e lavoro dipendente”. All’evento ha partecipato anche il prof. on. Luigi Marattin, relatore del ddl,

Il Disegno di Legge Delega di revisione del sistema fiscale approvato dal Governo ed all’esame della Camera dei Deputati, come anche indicato dal PNRR, è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e, nell’ottica della ripresa e della crescita, bisogna considerare anche le esigenze del lavoro autonomo professionale. Da qui l’esigenza di un approfondimento sull’atto.

riforma fiscale

In apertura del convegno, Patrizia Di Dio, Vice presidente di Confcommercio, ha sottolineato come gli obiettivi del ddl Delega per la riforma fiscale vadano nella direzione auspicata da Confcommercio e, in relazione al caro energia e bollette, è importante che non si annullino i potenziali benefici della riforma in termini di riduzione di costi e aumento dei consumi. “Sulla revisione dell’IRPEF e dell’IRES, la Confederazione condivide – ha continuato la Vice presidente – l’esigenza di individuare un sistema di tassazione duale (progressivo e proporzionale) tale da assicurare una riduzione generalizzata della pressione fiscale per i contribuenti in regola e un efficace contrasto e recupero di evasione ed elusione fiscale. Quanto ad una razionalizzazione dell’IVA, occorre che l’intervento non comporti un incremento della tassazione indiretta su beni e servizi. Bene anche il graduale superamento dell’IRAP e un codice tributario unico per dare maggiore certezza ai rapporti giuridici”.

Questi sono peraltro i principi condivisi e portati avanti anche da Confcommercio Professioni per un fisco equo e a misura di professionista, come ha ribadito nel suo intervento iniziale Anna Rita Fioroni, Presidente della Federazione di Settore. Per la ripresa dei professionisti servono, infatti, adeguate condizioni di contesto che si possono ottenere tramite l’azione sinergica tra corpi sociali, Governo, Parlamento ed Enti territoriali. Certezza per la ripresa – ha continuato la presidente – significa prevedere, in primo luogo, moratorie dei versamenti fiscali con rateizzazioni straordinarie, per preservare la liquidità e dare l’opportunità alle partite IVA di assolvere i debiti con il Fisco, coerentemente con un momento di crisi generalizzata e perdurante legata alla pandemia. Inoltre, il regime forfettario va ripensato al fine di sostenere le aggregazioni e la crescita dei professionisti e vanno trovare soluzioni per favorire l’investimento in formazione degli stessi. Bene anche che sia stata superata l’Irap per le persone fisiche, con l’auspicio che presto pure le forme associative e le società tra professionisti ne siano escluse. Tra le altre priorità, occorre riformare, infine, i codici ATECO di modo che questi siano realmente corrispondenti alle attività svolte e intervenire sulla deducibilità dei contributi versati alle forme di sanità integrativa per ridurre la disparità di trattamento tra autonomi e lavoratori dipendenti.

Dopo un anno di lavoro nelle Commissioni Finanze di Camera e Senato ripreso dallo stesso disegno di legge delega governativo, è pertanto tempo di ammodernare un sistema fiscale vecchio di 50 anni. Da questa considerazione è partito il prof. on. Luigi Marattin, relatore del ddl, nel suo video contributo per ricordare come il primo intervento messo a terra con la legge di bilancio 2022 (circa 8 miliardi annui, di cui circa 7 destinati all’intervento sull’IRPEF e 1,2 miliardi destinati all’IRAP) consenta finalmente al cosiddetto ceto medio, gravato di un carico fiscale eccessivo, un risparmio di circa 1000 euro all’anno. Per quanto riguarda l’IRAP, 835 mila persone fisiche dal 2022 non pagheranno più il tributo, non dovendo nemmeno più fare la relativa dichiarazione.  Ma non basta: in relazione all’abolizione dell’imposta, andranno escluse pure le forme societarie, per non porre ostacoli alla possibilità di aggregazione, soprattutto per i professionisti. Ci sono, inoltre, margini per ulteriori interventi migliorativi sull’IRPEF, con una progressiva riduzione delle aliquote e un riordino delle deduzioni e detrazioni da sfoltire. Sul fronte del lavoro autonomo professionale, l’onorevole Marattin ha posto l’attenzione su due questioni centrali: intervenire, in primo luogo, sul regime forfettario, la cui soglia per l’accesso non può disincentivare la crescita o incentivare il lavoro nero, per cui si può rendere opportuna l’introduzione di modalità di accompagnamento o comunque di uno scivolo per chi varca il limite dei 65.000 euro. La seconda questione riguarda la modalità di rateizzazione del saldo e del primo acconto delle imposte dirette e del secondo acconto senza interessi da gennaio a giugno dell’anno successivo, mantenendo la stessa base imponibile, la stessa modalità di calcolo di saldi e acconti e anche la possibilità del calcolo presuntivo se il reddito dovesse calare tra un anno e l’altro. Connessa a questo aspetto, è al vaglio anche la proposta di ridurre o abolire la ritenuta d’acconto, per passare a un sistema di mensilizzazione degli acconti senza sanzioni e interessi. Infine, l’onorevole ha sottolineato come non può essere la riforma del catasto a creare problemi e frizioni nel dibattito sulla riforma fiscale. Tra i temi della delega infatti il Catasto non c’è: è prevista solo una fotografia per misurare i potenziali effetti redistributivi di un intervento ad hoc. Mentre resta prioritario concentrarsi su come realmente rendere il fisco più leggero e più semplice per il contribuente.

Sono, infine, sono intervenuti in un successivo confronto con relazioni sui temi richiamati

Alessandro Dagnino, Coordinatore del comitato tecnico-scientifico di Confcommercio Professioni sul tema “La fiscalità degli autonomi, tra impresa e lavoro dipendente”;
Giuseppe Melis, Ordinario di diritto tributario, Università LUISS “Guido Carli” sul tema “Il trattamento fiscale degli immobili nel reddito di lavoro autonomo”;
Gaetano Ragucci, Ordinario di diritto tributario, Università degli Studi di Milano sul tema del “Ruolo e forme dell’incentivo fiscale in favore della sanità integrativa”;
Francesco D’Ayala Valva, Ordinario di diritto tributario, sul tema “Tassazione degli autonomi e contribuzione previdenziale”;
Nicola Forte, Dottore commercialista, sul tema “Sistema tributario e incentivi alla competitività degli studi”.

 

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