Export Control: la regolamentazione dei beni a duplice uso

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Cosa sono i prodotti «dual use»?

I c.d. “beni dual use” o “beni a duplice uso” sono prodotti, inclusi software e apparecchi tecnologici, che seppur concepiti per scopi civilistici, possono essere impiegati anche per scopi militari.

Questi possono essere rappresentati da ogni forma di oggetto o software suscettibile di utilizzo per la realizzazione di armamenti, anche esplosivi, di natura nucleare, chimica o biologica, finalizzata a scopi terroristici e, più in generale, bellici.

L’esportazione di prodotti rientranti in questa categoria è soggetta ad un controllo stringente per il rispetto di interessi nazionali nonché di impegni ed accordi internazionali.

In alcuni casi l’esportazione di questi prodotti è proibita, in altri, è soggetta al preventivo rilascio di un’autorizzazione da parte dell’Autorità Nazionale competente, l’UAMA (Unità Autorizzazioni per Materiali di Armamento).

Normativa di riferimento

La disciplina sui controlli dei prodotti «dual use» nasce nel 2000 con l’introduzione del Regolamento CE n. 1334/2000. Con il passare degli anni e con il proliferarsi di beni considerabili duali, la disciplina è stata costantemente modificata e aggiornata attraverso diversi Regolamenti.

Può essere utile qui richiamare il Regolamento CE n. 428/2009, il quale ha portato il Governo Italiano ad emanare il D.lgs. n. 221/2017 per uniformare il Paese agli standard Europei.

Negli anni recenti, invece, due sono stati i Regolamenti che hanno particolarmente modificato la disciplina dei controlli all’esportazione: in particolare il Regolamento CE n. 821/2021 il quale, tra le altre novità, ha riformato la procedura di export control basato sul sistema di autorizzazioni rilasciate dal Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, ed il Regolamento Delegato CE n. 1/2022, che ha sostituito ed ampliato la lista dei beni dual use contenuta nell’Allegato I del Regolamento CE n. 821/2021.

Inoltre, il Regolamento CE. 821/2021, ha introdotto altre due novità: l’obbligo di dotarsi di un Programma Interno di Controllo (ICP) in caso di richiesta di particolari autorizzazioni, e un nuovo sistema di e-Licensing per l’application delle richieste di autorizzazione all’esportazione.

Internal Control Program (ICP)

Le disposizioni contenute nel Regolamento CE 821/2021 hanno ampliato il novero delle possibili autorizzazioni all’esportazione, subordinandole alla preventiva dotazione di un Programma di Compliance Interno, che permetta alla società esportatrice di essere “consapevole” della correttezza e conformità delle proprie attività.

Tale programma, la cui efficacia deve essere costantemente monitorata da parte della società, con annessa valutazione dei profili di rischio che possono riguardare determinate esportazioni, prevede una serie di passaggi.

La società può liberamente scegliere la struttura del proprio Programma Interno, tenendo conto che un sistema efficiente e funzionante, avrà il duplice effetto di velocizzare le procedure di rilascio di autorizzazione all’esportazione, nonché di coadiuvare le Autorità nazionali nella lotta al terrorismo ed alla proliferazione di armi.

In sintesi, i punti fondamentali che un buon Programma Interno dovrebbe seguire sono:

  • Analisi della possibile dualità del prodotto, mediante i codici numerici dell’ECCN (Export Control Code Number);
  • Controllo di tutte le informazioni disponibili riguardo alle operazioni commerciali, a partire dall’inizio dei contatti con il cliente estero;
  • Monitorare le attività interne volte all’espletamento delle procedure di esportazione;
  • Verificare l’identità e l’affidabilità del destinatario del prodotto, mediante una richiesta di rilascio di End User Statement;
  • Seguire l’arrivo a destinazione del prodotto e controllare che esso sia effettivamente utilizzato per l’uso dichiarato.

Allestire un Programma Interno che si occupi di queste operazioni avrebbe non soltanto una valenza etica, di ausilio alle Autorità che si occupano del mantenimento della pace e della lotta al terrorismo, ma anche e soprattutto un valore pratico, in quanto significherebbe anticipare gli accertamenti dell’Autorità del MISE preposta al Controllo delle esportazioni, e di conseguenza snellire e velocizzare l’intera procedura di rilascio dell’autorizzazione.

E-Licensing System

L’ultima grande novità introdotta nell’ambito dei beni dual use è stata l’implementazione di un sistema elettronico di gestione delle procedure di rilascio delle autorizzazioni all’esportazione dei beni dual use (c.d. e-Licensing), che dal 1° Luglio 2022 ha sostituito in toto la modalità cartacea, motivo per cui è diventato necessario conoscere e saper utilizzare il sistema elettronico per continuare ad esportare beni e tecnologie duali senza ritardi.

  • In primis, è indispensabile che l’esportatore sia in possesso della propria Identità ECAS, nota anche come EU Login, ovvero dell’identità digitale di ogni cittadino dell’Unione Europe, necessaria per poter accedere a qualsiasi programma digitale dell’UE.
  • Una volta ottenuta l’Identità ECAS, sarà possibile accedere alla piattaforma di e-Licensing, e, inoltrando i documenti relativi alla società richiesti dal sistema, sarà possibile iscriversi in qualità di “operatori economici europei”.
  • Una volta completata la registrazione, sarà possibile utilizzare la piattaforma per ottenere le autorizzazioni necessarie all’esportazioni in tutto il mondo dei beni dual use.
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