Direttiva 2024/1760/EU (CSDDD): come cambiano le regole per gli imprenditori

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La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della direttiva 2024/1760/EU, nota come “Corporate Sustainability Due Diligence Directive” o “CSDDD”, rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore responsabilità aziendale mirando a promuovere un’economia globale più equa e sostenibile nonché ponendo in capo agli organi di governo societario specifiche responsabilità nella tutela dei diritti umani e dell’ambiente.

Principali obblighi

La CSDDD impone alle società l’adozione di pratiche di due diligence per identificare, prevenire, mitigare e rendere conto dei rischi e degli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente, sia nelle operazioni proprie sia lungo le catene di fornitura.

In concreto, le società dovranno adottare le seguenti misure:

  • integrazione della due diligence nelle politiche aziendali attraverso l’adozione di specifiche procedure e codici di condotta;
  • mappatura dei rischi potenziali legati ai diritti umani e all’ambiente nelle operazioni proprie e in quelle delle società appartenenti alle catene di approvvigionamento;
  • concreta adozione di misure per prevenire i rischi identificati e porre rimedio agli impatti negativi che si sono già verificati;
  • istituzione di meccanismi di dialogo con gli stakeholder, notifica e reclamo;
  • costante monitoraggio dell’efficacia delle politiche e procedure di due diligence e relativo aggiornamento;
  • comunicazione dei risultati delle attività di due diligence;
  • attuazione di piani di transizione per ridurre le emissioni climalteranti, affinché il modello di business e la strategia aziendale siano compatibili con gli obiettivi di contenimento del riscaldamento globale entro i 1,5 °C imposti dall’Accordo di Parigi.

Soggetti direttamente obbligati

La direttiva interesserà:

  1. società UE con più di 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di euro;
  2. capogruppo UE di gruppi di grandi dimensioni che raggiungono le soglie di cui al punto 1 su base consolidata;
  3. società UE con accordi di franchising/licenza con royalties superiori a 22,5 milioni di euro e un fatturato netto superiore a 80 milioni di euro;
  4. società extra-UE, capogruppo e società con accordi di franchising o di licenza nell’UE, che raggiungano le medesime soglie di fatturato nell’UE di cui ai punti che precedono.

Quali implicazioni indirette per le altre società

Le società appartenenti alle catene di fornitura non direttamente soggette agli obblighi della CSDDD subiranno comunque significative implicazioni.

Queste società dovranno, infatti, adattarsi alle nuove richieste di due diligence imposte dalle aziende capofila, che richiederanno standard più elevati di trasparenza, responsabilità e sostenibilità lungo tutta la catena di approvvigionamento. Inoltre, gli obblighi imposti dalla CSDDD potranno essere stabiliti come condizioni per l’accesso ad appalti pubblici e contratti di concessione e le prestazioni in relazione al rispetto dei diritti umani e dell’ambiente potranno rientrare nei relativi criteri di aggiudicazione.

Per fare fronte a queste implicazioni sarà necessario adottare specifiche misure per identificare e mitigare i rischi legati ai diritti umani e all’ambiente, adattando le politiche e procedure interne di conseguenza. Tale adattamento, pur comportando investimenti iniziali, consentirà di ottenere benefici a lungo termine, ad esempio in termini di competitività, accesso o permanenza nelle catene di fornitura, possibilità di aggiudicarsi appalti pubblici nonché riduzione dei rischi legali e reputazionali.

Sanzioni

Nel recepimento della CSDDD gli Stati membri devono prevedere un sistema sanzionatorio che includa almeno le seguenti misure:

  1. sanzioni pecuniarie fino al 5% del fatturato globale netto realizzato nell’esercizio finanziario precedente;
  2. pubblicazione dell’inosservanza specificando le responsabilità dell’impresa e la natura della violazione;
  3. responsabilità civile nei confronti dei soggetti colpiti dalle violazioni.

La supervisione amministrativa sarà svolta da autorità di vigilanza nazionali coordinate a livello europeo.

Entrata in vigore

La CSDDD è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 5 luglio 2024 e gli Stati membri dovranno recepirla entro il 26 luglio 2026.

L’applicazione delle disposizioni della CSDDD avverrà in maniera graduale nel tempo a seconda della tipologia e delle dimensioni dei destinatari:

  1. dal 26 luglio 2027: società UE con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato netto globale superiore a 1.500 milioni di euro; società extra UE che hanno realizzato un fatturato netto nell’UE superiore a 1.500 milioni di euro;
  2. dal 26 luglio 2028: società UE con oltre 3.000 dipendenti e un fatturato netto globale superiore a 900 milioni di euro; società extra UE che hanno realizzato un fatturato netto nell’UE superiore a 900 milioni di euro;
  3. dal 26 luglio 2029: tutte le altre società obbligate.

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