Migranti: l’integrazione passa anche da impresa e lavoro / Avvenire

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Entro il 2028, l’Italia dovrà assumere fino a 3,9 milioni di persone per supportare il proprio sistema produttivo. Tra queste, oltre 640mila potrebbero essere lavoratori stranieri, la cui presenza è cruciale per colmare le carenze in settori chiave come agricoltura, industria e moda. In questi ambiti, il loro contributo rappresenta una parte significativa della forza lavoro richiesta: rispettivamente il 35%, 28% e 45,7%.

Su Avvenire è disponibile un articolo che analizza questo scenario, esplorando le sfide relative all’integrazione e le opportunità che i lavoratori stranieri offrono a settori strategici del Paese.

Pietro Derossi, intervistato sull’argomento, ha spiegato che molti lavoratori stranieri ottengono il nulla osta e il visto, ma al loro arrivo in Italia si trovano con il datore di lavoro scomparso, impedendo di fatto il completamento dell’iter. Per affrontare questa problematica, Derossi suggerisce di introdurre una sanzione amministrativa pecuniaria per chi non solo non avvia il rapporto di lavoro, ma sparisce senza giustificazione, condannando così il lavoratore migrante a una situazione di irregolarità.

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