AI Literacy e FAQ della Commissione Europea: come costruire un piano di alfabetizzazione in materia di AI

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Il nuovo Regolamento (UE) 2024/1689 sull’Intelligenza Artificiale (“AI Act”), entrato in vigore il 1° agosto 2024, introduce all’Articolo 4 un obbligo specifico in materia di alfabetizzazione sull’Intelligenza Artificiale (“AI Literacy”). Tale disposizione rientra tra quelle norme del Regolamento già pienamente efficaci a decorrere dal 2 febbraio 2025.

In linea con tale previsione, la Commissione Europea ha pubblicato in data 13 maggio 2025 una serie di Frequently Asked Questions (FAQ) sull’AI Literacy, volte a facilitare l’attuazione dell’articolo 4 dell’AI Act, offrendo chiarimenti interpretativi e indicazioni pratiche a supporto della sua applicazione. Queste FAQ seguono e si raccordano con gli orientamenti adottati il 6 febbraio 2025 in materia di definizione di sistemi di IA.

Cosa stabilisce l’AI Act in tema di AI Literacy?

L’Articolo 4 AI Act introduce un obbligo specifico per fornitori e deployer di sistemi di intelligenza artificiale, i quali devono adottare misure idonee a garantire, per quanto possibile, un adeguato livello di alfabetizzazione in materia di IA da parte del proprio personale e di chiunque operi, per loro conto, nell’utilizzo o nel funzionamento dei sistemi di intelligenza artificiale.

Tali misure devono essere calibrate tenendo conto:

  • delle competenze tecniche, dell’esperienza, dell’istruzione e della formazione delle persone coinvolte;
  • del contesto applicativo dei sistemi di IA, e
  • dei gruppi di persone su cui tali sistemi sono destinati a produrre effetti.

La definizione normativa di AI Literacy è contenuta nell’Articolo 3, punto 56 dell’AI Act, che la descrive come: “le competenze, le conoscenze e la comprensione che consentono ai fornitori, ai deployer e alle persone interessate, tenendo conto dei loro rispettivi diritti e obblighi nel contesto del presente regolamento, di procedere a una diffusione informata dei sistemi di IA, nonché di acquisire consapevolezza in merito alle opportunità e ai rischi dell’IA e ai possibili danni che essa può causare.” Questa previsione ha dunque una duplice funzione: da un lato, individua i soggetti obbligati ad attuare percorsi di alfabetizzazione in materia di IA (fornitori e deployer); dall’altro, delimita l’ambito soggettivo dei destinatari, includendo sia il personale interno che eventuali soggetti terzi incaricati dell’uso dei sistemi (come consulenti, appaltatori o fornitori di servizi).

Quale è il livello di alfabetizzazione richiesto per garantire la conformità?

L’AI Act non stabilisce un livello uniforme di alfabetizzazione in materia di intelligenza artificiale, ma richiede che tale livello sia “sufficiente”, da valutarsi in relazione al contesto organizzativo specifico dell’organizzazione, in analogia con quanto già previsto da altre normative europee, come ad esempio il GDPR dove la proporzionalità e l’adeguatezza sono commisurate al rischio.

Le FAQ pubblicate dalla Commissione Europea evidenziano la necessità di un approccio flessibile e modulare, considerando sia l’eterogeneità dei sistemi di IA impiegati, sia l’elevato tasso di innovazione tecnologica; tuttavia, si possono rilevare alcuni criteri minimi per la corretta strutturazione dei programmi formativi.

In particolare, fornitori e deployer sono invitati a porsi una serie di quesiti preliminari di contesto e finalità, da cui derivano le misure concrete da adottare.

Per strutturare un piano di AI Literacy efficace è necessario:

  • assicurare una comprensione generale dell’IA all’interno dell’organizzazione, in funzione della tipologia di sistemi di IA utilizzati e del contesto operativo;
  • tener conto del ruolo ricoperto dall’azienda (fornitore o deployer);
  • individuare i rischi specifici che il personale dovrebbe conoscere, in relazione ai punti precedenti.

Una volta chiariti obiettivi e contesto, occorre sviluppare un piano formativo che tenga conto (i) dei diversi livelli di preparazione tecnica, esperienza, formazione e scolarizzazione del personale aziendale, e (ii) del contesto di utilizzo dei sistemi di AI e dei soggetti su cui gli stessi producono effetti.

Le FAQ raccomandano di non limitare l’AI Literacy ad aspetti tecnici, ma di integrare moduli su profili giuridici ed etici, con particolare attenzione al quadro normativo e regolamentare applicabile (inclusi AI Act, GDPR e altre normative settoriali).

Non è dunque possibile applicare un approccio standardizzato (“one size fits all”), in quanto ciò potrebbe risultare eccessivo per alcune organizzazioni e insufficiente per altre. A titolo esemplificativo, qualora un deployer utilizzi sistemi di IA classificati come ad alto rischio (ai sensi del Capo III dell’AI Act), sarà opportuno prevedere misure formative aggiuntive, finalizzate a garantire una maggiore consapevolezza nella gestione degli strumenti e nella mitigazione dei rischi, superando la mera lettura delle istruzioni fornite dal produttore.

A chi è rivolta l’AI Literacy?

Secondo quanto chiarito nelle FAQ, l’obbligo di alfabetizzazione in materia di IA si applica al personale dei fornitori e dei deployer dei sistemi di IA. Tuttavia, indirettamente, tale misura è volta a tutelare anche gli interessati, ossia i soggetti su cui i sistemi producono effetti.

Le FAQ precisano che anche aziende il cui personale utilizza strumenti generativi – ad esempio ChatGPT per attività redazionali o di traduzione – sono tenute a formare i propri dipendenti sui rischi connessi a tali utilizzi.

L’Articolo 4 dell’AI Act prevede inoltre che l’obbligo di AI Literacy si estenda anche alle persone che si occupano del funzionamento e dell’uso dei sistemi di IA per conto di fornitori o deployer, includendo dunque, come specificato nelle FAQ, soggetti terzi quali appaltatori, fornitori di servizi o clienti.

Da quando si applica l’obbligo di AI Literacy?

L’obbligo di garantire un livello sufficiente di AI Literacy decorre dal 2 febbraio 2025, come stabilito dall’Articolo 113 dell’AI Act. Da tale data, fornitori e deployer di sistemi di IA dovranno iniziare ad adottare misure concrete per assicurare un’adeguata alfabetizzazione del proprio personale e dei soggetti che operano per loro conto. Questa fase anticipata consente alle organizzazioni di strutturare programmi formativi e processi interni in vista della piena applicabilità dell’AI Act, prevista per il 2 agosto 2025.
In caso di mancato adeguamento, le autorità nazionali competenti potranno intervenire con misure correttive e sanzioni, ai sensi del Titolo XII del Regolamento, che disciplina il sistema sanzionatorio e i poteri di vigilanza.

Come conformarsi agli obblighi di AI alfabetizzazione?

Per adempiere correttamente all’obbligo, è opportuno predisporre un piano interno di adeguamento, tenendo conto della progressiva efficacia temporale dell’AI Act. Le FAQ raccomandano un approccio multidisciplinare, che integri competenze tecniche, legali ed etiche. Di seguito, alcuni passaggi operativi suggeriti:

FaseAzioni consigliate
ClassificazioneIdentificare, tramite assessment interno, se l’organizzazione opera come fornitore o deployer, e quali sistemi di IA siano coinvolti.
Analisi dei rischi dei sistemi di IA coinvoltiValutare i rischi che il personale deve conoscere: bias contenuti nei training dataset, allucinazioni algoritmiche, effetto black-box, effetto profezia che si autoavvera ecc.
Valutazione del personaleRilevare il livello di competenza tecnica, esperienza e formazione del personale destinatario della formazione. Ad esempio, la formazione non potrà essere identica per un tecnico e per un legale aziendale.
Sviluppo del programma di AI LiteracyProgettare un piano di alfabetizzazione calibrato in base al contesto, alla tipologia di IA e alla composizione del personale.   Esso potrà includere:  
a) lezioni con esperti tecnici, legali ed etici;
b) simulazioni e laboratori pratici;
c) iniziative formative esterne ecc.  
Documentazione e monitoraggioSebbene non obbligatoria, è raccomandata la documentazione delle attività formative. È altresì consigliabile ripetere periodicamente la formazione, considerata l’evoluzione continua della materia.

 La Commissione UE ha inoltre istituito un repository dinamico contenente esempi di pratiche virtuose in tema di AI Literacy adottate da diverse realtà aziendali, utile per orientare l’elaborazione di soluzioni personalizzate.

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