Cripto e diritto doganale,le competenze richieste ora dai grandi studi /Il Sole 24 Ore

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Il diritto si trova oggi sempre più spesso al crocevia della trasformazione digitale ed economica. Settori come il fintech, le criptovalute, l’urbanistica, i dazi commerciali e la fiscalità richiedono un approccio legale innovativo, capace di interpretare la complessità dei cambiamenti in atto.

In questi ambiti servono professionisti altamente specializzati, in grado di coniugare competenze giuridiche con una profonda conoscenza tecnica e una solida visione strategica. È questo il profilo dell’avvocato moderno, chiamato a supportare imprese e operatori in scenari normativi sempre più dinamici.

Il fintech, in particolare, si conferma uno dei settori a maggiore sviluppo, trainato da nuove tecnologie, piattaforme di pagamento digitali, moneta elettronica e cripto-asset. La crescita di questo mercato si accompagna a una crescente attenzione del legislatore e delle autorità di vigilanza, che stanno progressivamente definendo un quadro regolamentare più chiaro e strutturato.

Su questi temi è intervenuto Francesco Dagnino in un’intervista a Massimiliano Carbonaro per Il Sole 24 Ore, sottolineando l’importanza di una visione integrata:

«Bisogna aggiungere anche una lettura strategica del contesto in cui gli operatori si muovono. Serve una visione complessiva che abbracci anche gli aspetti fiscali. Per le criptovalute, l’Italia è un mercato interessante in termini di target di clientela. Si trovano sviluppatori a costi più bassi, ci sono incentivi fiscali e il nostro Paese è in corsa per diventare un polo di investimenti sia per il fintech sia per le criptovalute. Si sta consolidando un quadro regolamentare chiaro e crediamo sia un settore che continuerà a crescere».

L’intervista completa su Il Sole 24 Ore >

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